La Stellina dei Prati per andare OltreConfine


“La Stellaria contiene Saponine. Le saponine sono come il sapone, emulsionano ed aumentano la permeabilità di tutte le membrane. Creando permeabilità si incoraggia il dissolversi dei confini a tutti i livelli, da quello cellulare a quello cosmico.”

Con queste meravigliose e poetiche parole dell’erborista americana Susan Weed apro il mio articolo su di lei: la Stellaria Media conosciuta anche come Stellina dei Prati o Centocchio per via dei suoi fiorellini a stella che da lontano sembrano tanti piccoli occhietti.

La medicina popolare conosceva bene le magiche proprietà delle saponine ed infatti usava il succo di Centocchio per dissolvere le verruche e la tintura madre per dissolvere le cisti, soprattutto quelle ovariche.

Tavola botanica Stellaria Media L.

La Stellina dei prati è una pianta nitrofila, cioè cresce meglio in terreni ricchi di azoto ma si sviluppa bene in quasi tutti i tipi di suolo. Cresce rigogliosa ed invasiva nei campi, nei giardini, ai margini delle strade, nei vasi e nei luoghi umidi. Si sviluppa da 0 a 1600 m.s.l.m. ed in Italia la incontriamo in tutte le regioni.
Si utilizzano i semi e le foglie (parte apicale) che si possono raccogliere tutto l’anno possibilmente prima della fioritura.

Oltre alle saponine fra i principi attivi troviamo i sali minerali (calcio, ferro, magnesio, potassio, zinco, manganese, rame, silicio) e le vitamine (A, C ed alcune del gruppo B)

Ha proprietà diuretiche (facilita il rilascio dell’urina), lassative (utile in caso di stitichezza), vulnerarie (velocizza la guarigione delle ferite), diaforetiche (agevola la traspirazione cutanea) ed espettoranti (favorisce l’espulsione del catarro)

E’ una pianta utile in caso di raffreddore e tosse ed ha anche proprietà rinfrescanti, quindi ottima in caso di febbre o infezioni. L’nfuso stimola la diuresi.
Per uso topico ha proprietà lenitive e rinfrescanti ed in caso di eczemi, prurito e foruncoli possiamo ottenere degli ottimi cataplasmi depurativi.

In cucina si può utilizzare leggermente scottato nelle zuppe oppure i giovani getti vengono mangiati crudi in insalata.
Un pesto o una salsa fatta con il Centocchio, possono essere usati per i crostini, per condire la pasta o per accompagnare un’originale pinzimonio.

Pesto di Centocchio

Dai semi invece si ricava una farina molto rara. Per produrla vanno ricavati i semi dalle piante secche e vanno macinati con un semplice macina-caffè. E’ una farina perfetta da usare come addensante in zuppe, minestre e vellutate.

Il sapore del centocchio è simile al sapore dei piselli freschi ed io la prima volta che l’ho mangiato ho effettuato la raccolta con mia nonna nel giardino davanti casa. Ricordo ancora che ne era una distesa davvero infinita e subito, fin da piccola, mi sono resa conto che Madre Natura era il mio supermercato a cielo aperto preferito! 🙂

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